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La seguente è una lettera aperta che Nicoletta, direttrice di Canterbury School di Schio, ha deciso di scrivere di suo pugno per i suoi ragazzi.

 

Ciao,
Ho cercato e ricercato per mesi, arrovellandomi nei miei pensieri e scrutando qua e là. Il mio obiettivo era trovare le parole giuste per te e per tutti i miei ragazzi. Parole che avessero un giusto peso. Parole che potessero entrare in te e in loro con quella trasparenza e schiettezza che non ho mai smesso di avere. Anche se per questo a volte ho pagato conti molto amari. In questi mesi non è passato giorno che non pensassi a cosa dirvi.

Mi frenava il timore di essere melensa o ripetitiva o scontata, vista la tua decisione di non ascoltarmi. Come scrive Andreoli nella “Lettera ad un adolescente”, voglio parlarti e parlare a tutti i ragazzi. Nello stare muti prendono il sopravvento rancori e ambiguità, e allora non bisogna stancarsi di provarci. Proprio per questo, per oppormi al dolore della non comunicazione sono qui. Voi siete degli adolescenti. Avrei molte cose da comunicarvi, emozioni e sentimenti da trasmettervi.

 

Educare non richiede solo comportamenti particolari e farti una lezione educativa sarebbe ridicolo. Educare, secondo me, significa vivere insieme, intuendo i bisogni dell’altro e approfittando di ogni occasione condividendo. Io ho certamente condiviso con te l’insensatezza di un adulto, che nulla ha a che fare con il mio operato, lo sai.
Quell’insensatezza ha demolito in quel momento i tuoi sogni e ti ha fatto piangere. Ho cercato di difenderti, rasentando la violenza, e non sono purtroppo riuscita ad arginare le tue legittime paure e a rassicurati. Ho pianto anch’io, ripercorrendo il passato e il presente, facce di altri ragazzi che ho incontrato e incontro a scuola. Ho percepito anime di fragilità e forza, illusioni e disillusioni, verità crudeli e spavalderie, tipiche della tua età.

Vedi, questa esperienza mi ha cambiata. Tu non sei uno su tanti, come verrebbe da pensare, ma sei tu. Per questo ti chiedo, e lo chiedo anche ai miei ragazzi, di non buttarti via. Ti chiedo di non farti ancora del male, perché così facendo colpisci te stesso e coloro che ti amano. Tu vali a dispetto di tutti, hai un senso che va oltre il senso.

Sappi che qualunque sia il tuo progetto di vita, voglio aspettarti, contribuire con forza a riprovarci insieme, spazzando via la profonda amarezza e a ricostruire almeno un pezzetto dei tuoi sogni.

 

Chiedo a te e ai miei ragazzi di credermi,
Un forte abbraccio,


Nicoletta

 

 

Siamo due studentesse del quinto anno della Canterbury School. Vogliamo condividere la nostra esperienza per incoraggiare quegli studenti che hanno riscontrato difficoltà nel sistema tradizionale a non arrendersi perché esistono altre soluzioni per recuperare anni scolastici.

 

Un ambiente familiare come quello della Canterbury School conferisce tranquillità allo studente. Infatti, ogni studente può trovare comprensione per le passate esperienze negative e, se necessario, ricevere sostegno psicologico. Il distacco tra professori e alunni svanisce lasciando spazio alla comunicazione aperta e onesta. L’allievo si trova ulteriormente a suo agio grazie alla tendenza degli insegnanti a gratificare i successi e non a punire gli insuccessi.

Le classi a numero ridotto e l’orario contenuto sono forse le due caratteristiche che distinguono questa scuola dalle altre. Alla Canterbury School è possibile avere un rapporto con i professori che predilige la collaborazione e incoraggia la partecipazione attiva durante le lezioni. L’orario personalizzato è vantaggioso per chiunque, ma specialmente per chi necessita di coniugare impegni lavorativi con quelli scolastici.

 

La Canterbury School ci ha dato la possibilità di affrontare la scuola con meno ansie e di riscoprire il valore e l’importanza dell’istruzione. Abbiamo superato la paura legata alla ripresa degli studi dopo un lungo periodo di pausa e dopo delusioni grazie alla condivisione della stessa esperienza con altri studenti. Questa scuola ci ha aiutato a crescere come persone sia in senso educativo sia in senso umano e sociale. Soprattutto, ci ha dato la possibilità di formare amicizie durature e preziose.

Avvicinandoci alla maturità ci sentiamo pronte a concludere questo percorso scolastico ma allo stesso tempo dispiaciute di lasciarci alle spalle questa scuola. Perciò vorremmo ringraziare tutte le persone che hanno reso il nostro anno di maturità un’esperienza di studio rivoluzionaria: l’intrepida direttrice Nicoletta, il nostro amato coordinatore Fabrizio e tutti i professori che ci hanno sostenute.

Non ci sono dei limiti temporali prestabiliti da dover rispettare per completare i percorsi scolastici: ognuno trova la sua strada, e la Canterbury è stata la nostra.

Elettra Ferrari & Federica Zanetti

 

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